Libri Santuario "M"
*Marianna e Bartolo Longo - Pompei e le opere pomeiane
(Autore: Beatrice Immediata)
Di Beatrice Immediata, dopo il suo pezzo forte, la sua opera prima ("Dicci chi sei. Riflessioni sulla figura del Cristo e dintorni"; Edizioni Paoline: 2001); e più recentemente dopo la pubblicazione della vita e l’opera di San Giuseppe Moscati ("Giuseppe Moscati.
Un uomo, un medico, un santo"; Edizioni Paoline; 2009, di cui quest’anno si è esaurita la terza ristampa) aspettavamo di leggere la vita della coppia di sposi Marianna e Bartolo Longo, Artefice della diffusione del Rosario che si irradia da Pompei, e fondatori, essi stessi, del celeberrimo Santuario mariano e dell’annessa opera caritativa. Puntuale, il libro ("Marianna e Bartolo Longo, Pompei e le opere pompeiane"; Paoline, 2011) fresco di stampa, è arrivato in libreria, nella collana "Uomini e donne".
Di santi, anche grandi, ne sono nati in ogni secolo della Cristianità. Ma "il ruolo dei laici nella Chiesa"" come definizione apostolica è un frutto maturato col Concilio Vaticano II.
In quest’opera agiografica l’Autrice si è proposta di rivisitare la santità di un laicato maturo "ante litteram" come si dice; mostrando come, anche tra difficoltà e contrasti, la vocazione alla santità si faccia strada nella coscienza attraverso quei miracoli (cose meravigliose) che solo chi è in atteggiamento di profonda fede sa riconoscere nell’esperienza personale, storica ed esistenziale.
Sono le persone che della loro vita fanno un dono: alla volontà di Dio e ai bisogni dei fratelli. Quindi: fedeltà alla vocazione personale, spirito di preghiera e carità. Verso la Chiesa e verso l’umanità che soffre.
Una lezione di ascesi e nello stesso tempo una testimonianza di amore.
Il libro presenta delle storie personali che, nel contesto di una provincia e di un’epoca, si incontrano, si legano, e si intrecciano, impegnandosi sul senso da dare alla vita spirituale. Così facendo si aprono alla carità e al bene del prossimo.
Chi le racconta, per sua formazione, è particolarmente attenta alla presenza femminile conoscendone la condizione. Presenza che tante altre volte si è voluta lasciare nell’ombra, specialmente quando le donne si trovano ad agire al fianco degli uomini o entrano in una vicenda narrata poi da uomini.
Questa volta, grazie a Dio, è una donna a presentarci fatti e personaggi, con una sensibilità in grado di coglierne le sfumature ideali e sentimentali, compresi i tormenti dello spirito. Così, anche in situazioni delicate o problematiche, causa proprio i temperamenti umani e la loro componente psicologica, lo splendore della "virtù muliebre" (Strano ossimoro che la storia della lingua in parallelo con la storia degli uomini ci costringe ad usare! Laddove la "virtus" sul piano nominale mostrerebbe di essere propriamente appannaggio del "vir": l’uomo, il marito) si riflette e illumina anche lo sposo che l’accompagna.
Un po’ è anche questa la tesi del libro.
Il 28 aprile alla presenza dell’Autrice l’opera è stata presentata a Battipaglia, a cura della F.I.D.A.P.A. (Organizzazione culturale femminile).
Nei programmi della Casa Editrice, le Librerie S. Paolo, seguiranno altre presentazioni a salerno, Napoli e Milano.
Mentre a Pompei ci sarà una manifestazione pubblica organizzata dal Santuario della Beata Vergine del Rosario.
(A cura di: Luigi Casale)
*Marianna Farnararo - Contessa De Fusco
Cofondatrice del Santuario di Pompei
Edizioni Giuseppe Laterza - Bari, 2004 - Euro 20,00
Tra i protagonisti della storia della "Nuova Pompei", della Pompei mariana di Bartolo Longo, merita una menzione esclusiva e speciale, la contessa Marianna Farnararo De Fusco, che fu per l’opera pompeiana molto di più di una grande benefattrice.
Una consapevolezza che si fa sempre strada, diventando acquisizione comune, dopo i contributi di Lucia Antinucci, al Convegno Storico "Bartolo Longo e il suo tempo" del 1982; di Nicola Avellino, su "Il Rosario e la Nuova Pompei", annate 1985/1986; di Antonio Illibato, "Bartolo Longo.
Un cristiano tra otto e novecento", voll. I-II-III, Pontificio Santuario di Pompei, 1996 – 1999 – 2002, e, ora, di Ada Ignazzi, che volentieri presentiamo. Nativa di Monopoli (13.12.1836), in Puglia, la nobildonna, come fa giustamente rilevare l’Autrice, ebbe un ruolo tutt’altro che secondario nella costruzione del Santuario mariano di Pompei e delle opere di carità, che costituirono il primo segmento dell’insediamento urbano che diede vita alla città vesuviana.
La contessa donò le sue proprietà terriere a Valle di Pompei, perché Bartolo Longo potesse iniziare la sua opera; lo introdusse nei salotti della borghesia e della nobiltà napoletana per la raccolta di offerte e di fondi a sostegno della nascente opera pompeiana; fu abile amministratrice e instancabile sostenitrice dell’Avvocato nell’apostolato tra gli abitanti del territorio e dinamica propagatrice degli straordinari eventi che accadevano nella Valle di Pompei.
Ringraziamo Ada Ignazzi per aver richiamato l’attenzione dei suoi conterranei su questi tratti, e altri ancora, della vita e dell’opera della propria concittadina, il cui personale contributo alla straordinaria storia pompeiana merita, pertanto, di essere ulteriormente studiato, approfondito e, sapientemente, scandagliato perché sia riconosciuto in tutto il suo importante e profondo significato.
È quanto auguriamo di cuore dalle pagine di questa rivista, che per tanti anni, circa un quarantennio, dal 1884 al 1924, fu anche sua.
(a cura di: Lucio Giacco)
*Mons.Francesco Saverio Toppi - Itinerario Spirituale alla luce del diario e degli scritti editi
(Autore: Fiorenzo Ferdinando Mastroianni)
"... fu P. Francesco a volermi laureato in Storia della Chiesa e ad affidarmi in seguito i suoi Quaderni manoscritti (o Diario), che ho sfruttato per questo mio lavoro, che vuole essere un sentito ringraziamento per il bene arrecatomi negli anni, mentre lo prego di intercedere per me presso il Padre celeste, anzi nella "Famiglia Trinitaria" dove spesso si sentì coinvolto – come un gioco – già sopra la terra! ...".
Sono le parole con cui Fiorenzo Ferdinando Mastroianni ha consegnato alle stampe questa prima poderosa biografia su Padre Francesco Saverio Toppi, Cappuccino, Vescovo-Prelato e Delegato Pontificio per Pompei dal 1990 al 2001, spiegandoci fin dalle prime battute gli elementi di fondo che ne hanno costituito il tracciato: "Questa biografia non è usuale per vari motivi.
Il primo è costituito dal fatto che è praticamente un’autobiografia, tratta principalmente dal Diario di Mons. Toppi, permettendo a lui di esprimersi con le sue stesse parole. Il Diario è in preparazione per la stampa.
Il secondo motivo è costituito dal fatto che ho cercato di seguire con criterio scrupolosamente cronologico, che certamente ha i suoi vantaggi e svantaggi, fra cui una certa monotonia, ma che permette di seguire giorno per giorno l’evoluzione dello spirito del Cappuccino".
Nato a Brusciano, in provincia di Napoli, il 26 giugno 1925, ordinato sacerdote il 29 giugno 1948, laureato in Storia Ecclesiastica all’Università Gregoriana il 20 giugno 1951, diplomato alla Scuola Vaticana in biblioteconomia 1(1949) e in archivistica (1950), Padre Toppi è stato Superiore Provinciale dei Cappuccini di Napoli dal 1959 al 1968 e dei Cappuccini di Palermo dal 1971 al 1976. Nell’assolvimento di questi incarichi è stato più volte in America Latina e in Africa. Da Provinciale di Napoli ha aperto una missione nel Sud della Bahia in Brasile.
Ha insegnato Storia Ecclesiastica nello studio Teologico dei Cappuccini di Napoli dal 1957 al 1971; dal 1974 al 1976 nella Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "S. Giovanni Evangelista" di Palermo. Conta al suo attivo diverse pubblicazioni di spiritualità e di agiografia francescana. La sua tesi di laurea "Maria Lorenza Longo e l’Opera del Divino Amore a Napoli" è riportata nei testi di storia per il contributo apportato alla conoscenza della Riforma pretridentina a Napoli e in Italia. Ha lavorato in varie parrocchie, nell’Azione Cattolica di Benevento e nell’Ordine Francescano Secolare a Napoli. Si è dedicato al ministero della predicazione e, in modo particolare, degli Esercizi Spirituali e di Ritiri al clero e ai religiosi.
È stato membro del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale e del Consiglio Pastorale Diocesano di Nola dal 1984 al 1989. Alla fine del suo mandato episcopale nella città mariana, dopo qualche anno ancora di permanenza a Pompei, si è ritirato presso il Convento dei Cappuccini a Nola, dove è morto il 2 aprile 2005.
Padre Mastroianni ci offre una prima biografia, documentata e fedele ai fatti, di Padre Toppi, ma siamo sicuri che quando sarà integralmente pubblicato il suo Diario spirituale, verrà alla luce tutta la sua profonda spiritualità e santità di vita, come, in quarta di copertina, ci anticipa Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino: "Sono da tempo immerso nei suoi diari spirituali, dei quali sto curando l’introduzione, e non vedo l’ora che queste pagine così ricche di esperienza soprannaturale possano essere diffuse.
In esse emerge la radice profonda della sua vita così contemplativa e insieme così ricca di fraternità. Mons. Toppi viveva la Trinità con una intimità veramente singolare, lasciandosi introdurre nella sua vita da Maria. I doni straordinari di cui fu arricchito gli permisero di avere già su questa terra un "assaggio" del Paradiso. Ma anche quante croci, fino alle esperienze più scarnificanti! Una volta mi disse: ho conosciuto il Paradiso, ma anche lk’inferno. Chi si mette alla sua scuola troverà un eccezionale maestro di vita".
(di: Lucio Giacco)
*Mons. Francesco Saverio Toppi - Testimone del dono di Maria a Pompei - 1990/2000
In occasione del suo decimo anniversario di ministero episcopale (7/12/1990 – 7/12/2000). La Comunità ecclesiale di Pompei ha donato a Mons. Toppi un volume comprendente i testi dei suoi numerosi interventi dove Egli rivela, con straordinaria sensibilità pastorale, una profonda conoscenza del carisma pompeiano legato inscindibilmente alla devozione mariana e alla testimonianza di fede e di carità del Beato Bartolo Longo.
Maria di Nazareth, Maria di Ain Karim, Maria di Cana è sempre la donna del quotidiano. Essa, mentre tocca i vertici del fiat, del magnificat, del facile, cioè dell’obbedienza, dell’esultanza e dell’evangelizzazione, costruisce la storia con le pietre preziose del suo amore-servizio.
I commenti del Padre Francesco Saverio ai misteri del Rosario e i suoi messaggi mariani sono la messa in formula della sua spiritualità mariana, che il Pastore sommo ha provveduto a mettere in luce chiamandolo a pascere il suo gregge in questa cittadella mariana, profumata di fiori nazarethani.
La pubblicazione che è stata sapientemente preparata, ne è la prova convincente.
"Niente – diceva Goethe" – arriva al cuore se non parte veramente da un cuore". Solo un cuore mariale può inviare messaggi convincenti su Maria, che coinvolgono i cuori nell’onda lunga – "di generazione in generazione" – del Magnificat.
Leggere di Maria in Padre Francesco Saverio è fare esperienza del tepore e del vigore del cuore di Maria.
Solo chi vive certe vibrazioni del mistero può parteciparle e irradiarle.
(dall’Omelia di don Sabino Palumbieri per il X Anniversario del Ministero Episcopale di Mons. Francesco Saverio Toppi)
Il volume comprende quattro sezioni.
Le Lettere Pastorali: contengono le coordinate attraverso cui è possibile, di volta in volta, rileggere le priorità e le problematiche inerenti il cammino della Chiesa pompeiana nel decennio 1990-2000.
Il Rosario: in questa sezione sono stati raccolti tutti gli articoli firmati da Mons. Toppi per "Il Rosario e la Nuova Pompei".
Da essi traspare il desiderio del Pastore di rinnovare la devozione mariana secondo il dettato conciliare e nello spirito del Beato Bartolo Longo.
Le Preghiere: testi legati al carisma della Chiesa pompeiana e ad alcuni eventi particolari.
Le Testimonianze: parroci e responsabili delle comunità religiose esprimono la loro gratitudine al Pastore.
La sezione comprende anche la densa ed illuminante omelia di don Sabino Palumbieri pronunciata durante la celebrazione del decennale.
La Bibliografia: una scheda sulle opere e sugli scritti pubblicati da Mons. Toppi in epoca antecedente al suo ingresso nella cittadina mariana.
(di: Pasquale Mocerino)